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mercoledì 11 luglio 2012

Colfòndo: Tafazzi non siamo noi!


di Maurizio Donadi – Ieri ho letto con interesse il frizzante resoconto giornalistico pubblicato sulla rivista elettronica Intravino. Sin dal titolo, che gioca sull’aggettivo “torbido”, si intuisce che il nostro mondo, il mondo del Colfondo, sta attraversando un momento delicato: incomprensioni, sul metodo, e mancanza, ancora, di un’identità comune fra produttori della Doc e quelli della Docg, rischiano di minare la nostra immagine e l’immagine delle nostre aziende all’esterno. Insomma è vero, come scrive la rivista, che rischiamo seriamente di fare la figura diTafazzi!
Al di là delle polemiche, da appassionato e da produttore di questo vino torbido che appartiene alla nostra tradizione, propongo di aprire un confronto fra di noi: affinché torbido sia solo il vino, come deve essere e come è sempre stato, e non sia torbida, anzi sia pulita e cristallina, la nostra immagine presso i consumatori. Forse è arrivato il momento, di mettere da parte vecchi e inutili pregiudizi, per provare a concordare, insieme, una sorta di autodisciplinare, di codice deontologico trasparente e condiviso. Che rispetti la tradizione, il metodo e il territorio. Lancio la proposta. Chi ci sta mi contatti (info@labasseta.it) o scriva qui sul blog.

1 commento:

  1. credo che la cosa migliore sia un confronto chiaro tra chi desidera davvero che venga valorizzato il prodotto colfondo, e non tra persone che desiderano solo essere "fighi" perchè paladini del colfondo o divulgatori della metodologia su vini che di tradizione colfondo non ne hanno. a chi interessa l'idendità comune interesserà farsi avanti, io ci sto seci stai tu, a costo di esser solo noi due del piave. carolina.

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