Nell’azienda vitivinicola Casa Belfi di San Polo di
Piave, nel trevigiano, il produttore
di vini Albino Armani ha
individuato il naturale teatro per un
ambizioso progetto di recupero delle storiche tradizioni enologiche del
luogo e di rivisitazione di antiche metodologie di produzione. Meticoloso
selezionatore di vigneti, ma da sempre attento anche al fattore umano, Albino Armani ha affidato la gestione di
Casa Belfi all’autoctono Maurizio Donadi,
enologo che ama semplicemente definirsi “artigiano del vino”, ma
nell’ambiente è conosciuto come professionista di rara perizia tecnica, molto
legato alla propria terra e animato da una naturale vocazione per l'arte della
vinificazione. I vini Casa Belfi certamente esprimono il carattere del luogo e
il secolare fermento di umanità e vocazione vitivinicola. Le referenze della cantina sono il
Colfòndo, il Bianco e il Rosso I.G.T. delle Venezie. Tutti rigorosamente non filtrati, arrivano da
produzioni dove non si praticano trattamenti di fitofarmaci sistemici e dove è
escluso l'utilizzo di chimica e tecnologia, sono tutti a “ResiduoZero”. Casa Belfi utilizza solo
lieviti indigeni e non ricorre al diserbo né all’autoclave, un rispetto profondo della natura e del legame che si
instaura tra la vigna e l’uomo.
Il Colfòndo è pieno di
vita e “ludico” per un concerto di esperienze sensoriali
Il
termine “Colfòndo” deriva da un’antica definizione originaria dei luoghi di
produzione: “vin col fondo”, con
riferimento al deposito di lieviti naturali che determina la fermentazione e la
generazione di anidride carbonica (il perlage) all’interno della bottiglia.
Questo spumante di tradizione contadina era progenitore dell’odierno Prosecco.
L’ingegnoso accorgimento adottato dai nostri avi contadini, ripreso e rivalutato
dalla cantina Casa Belfi, consiste nell’imbottigliare i fermenti
(lieviti) che si formano in modo naturale durante la produzione del vino e che
si depositano poi sul fondo della bottiglia per decantazione. Questi lieviti indigeni
conferiscono al Colfòndo un fine perlage, longevità e morbidezza, permettendo
la conservazione del vino stesso senza l’aggiunta di antiossidanti chimici come
l’anidride solforosa. Inoltre i lieviti rilasciano elementi benefici per la
nostra salute quali vitamine (del
gruppo B in particolare), proteine e polisaccaridi che, sotto il profilo
organolettico arricchiscono il vino conferendo maggiore corposità e spuma persistente. Molto apprezzabile
anche al palato, il Colfòndo di Casa Belfi racconta gli aromi di fiori e di
frutta fresca, di frutta candita, agrumi e crosta di pane.
I diversi modi di vivere il
Colfòndo Casa Belfi in tavola
Il
Colfòndo è un versatile vino “tutto pasto” che offre diverse modalità di
degustazione, portando in tavola una variegata esperienza ludica oltreché
sensoriale. Si può bere il Colfòndo più limpido per l’antipasto o per i primi
piatti, lasciando il deposito di lieviti (la parte più ambrata del vino) in
fondo alla bottiglia. Mano a mano che il Colfòndo viene versato e si procede
con il pasto verso le pietanze e poi il dessert, si farà
progressivamente più corposo. Un buon sistema per bere il vino “integrale” (e
che si presenterà con un aspetto più torbido per i fermenti in sospensione) è
quello di agitare un po’ la bottiglia o di versarlo in una caraffa, favorendone
così anche l’ossigenazione.
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